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Oakley: Occhiali ciclismo

Occhiali Oakley: La storia

La storia di Oakley è ricca di tappe importanti che hanno segnato cambiamenti radicali. Creazioni avveniristiche ideate da talenti visionari del design che hanno scosso dal letargo un mondo compiaciuto della sua convenzionalità. Lo stile è stato reinventato, i limiti infranti e gli atleti hanno scoperto un nuovo universo di possibilità. Di fronte alle più recenti innovazioni Oakley, le persone sono sempre passate dallo stupore del “che cosa sarà mai questo?” all’impazienza del “ne voglio uno anch’io!”

Tutto scaturisce da una filosofia di progettazione “allergica” al conformismo. Il termine “Mad Science” è diventato parte della loro identità, ma il suo significato va ben oltre la semplice tecnologia. Oggi come allora, sono pronti a rischiare e riescono a sorprendere con novità impensate perché amano il design alla (lucida) follia. Tutto quello che fanno è una sintesi perfetta tra forma e funzione e le loro creazioni sono nuovi capitoli che cambiano il corso della storia. Questa è l’essenza della loro tradizione e il vanto del loro marchio.

Oggi celebrano questo retaggio con un tuffo nel passato. La collezione si chiama Heritage™, ma l’intento non è semplicemente di resuscitare modelli d’altri tempi sulla scia del “vecchio che torna d’attualità” della moda vintage. La prospettiva è ben altra. È un ritorno alle incredibili invenzioni che hanno squarciato il silenzio delle idee con intuizioni originali e nuove possibilità, all’azienda appassionata di design che le ha create e allo spirito innovativo che continua a superare le frontiere del possibile. È un omaggio a pezzi d’epoca che aprivano già uno spiraglio sul futuro: alla tradizione sempre viva e sempre nuova di Oakley.

L’evoluzione di un’idea

Decine di anni fa, un geniale uomo di scienza pensò che gli occhiali potevano evolversi e, da accessori generici, trasformarsi in strumenti essenziali dell’equipaggiamento sportivo. Un’idea, allora, assolutamente rivoluzionaria. Quel talento visionario fondò un’azienda chiamata Oakley, che ha portato avanti quell’evoluzione elevando gli occhiali al rango di “indispensabili” nello sport.

I primi occhiali pensati per lo sport

Tornando indietro di una trentina d’anni, ci ritroviamo ai tempi in cui gli occhiali erano ancora cosa rara tra i ciclisti del Tour de France. Alcuni indossavano in gara montature da sole generiche o modelli aviatore, ma erano poco più di semplici oggetti alla moda. Avranno dato anche un tocco di stile ai corridori, ma sicuramente non una visione chiara, né tantomeno l’adeguata protezione contro gli urti. Al contrario. Quando Bernard Hinault rimase vittima di una rovinosa caduta al Tour de France del 1985, riportò lesioni ancora più gravi a causa degli occhiali che indossava. Occhi neri, naso fratturato e tagli provocati dalla montatura quasi gli costarono il Tour.

Gli occhiali, si pensava, potevano servire tutt’al più a smorzare la luce intensa e forse a riparare un po’ dal vento. Gli atleti della vecchia scuola non osavano sfidare i tradizionali canoni stilistici del ciclismo e nozioni come prestazioni ottiche e protezione ottimizzate non venivano neppure prese in considerazione. Almeno finché il fondatore di Oakley non lanciò gli Eyeshades®, i primi occhiali pensati per lo sport.

La scienza e l’arte di cambiare il mondo

“Se vuoi fare qualcosa, fatti coraggio e buttati, ma cerca di fare qualcosa di utile.” Questa era la convinzione del fondatore di Oakley. Anche la sua filosofia del successo era molto semplice: “Puoi farcela solo se credi in quello che fai e se ti sforzi di farlo meglio di quanto si possa immaginare.” Da questo suo approccio trae origine e impulso la passione di Oakley: “Individuare i problemi, inventare le soluzioni e trasformarle in arte.”

Creata in garage, la sua prima invenzione fu una manopola da motocross realizzata in un materiale innovativo, denominato “Unobtainium®”, che diventa più aderente con la traspirazione. Passò poi all’ideazione di un rivoluzionario modello di maschera sportiva, con lente di forma cilindrica. Infine, decise di reinventare gli occhiali da sole da zero.

Il fondatore di Oakley ha usato l’Unobtainium per garantire la massima aderenza al viso dei suoi nuovi occhiali, anche sulla pelle umida. Per offrire una visione periferica ampliata e una nitidezza senza confronti, ha usato la forma della lente ricavata dalla maschera sportiva. (L’innovazione era così straordinaria da aggiudicarsi un brevetto.) Per realizzare le lenti, sfruttò i vantaggi di una formula sintetica chiamata “Plutonite®”, un materiale ottico puro, leggero, che ottimizza la resistenza agli urti e ha la proprietà intrinseca di filtrare il 100% dei raggi UV. Il nuovo modello fu lanciato nel 1984. Anche noti come “Oakley Lights” e “Factory Pilots”, questi rivoluzionari occhiali sono passati alla storia con il nome “Eyeshades”.

L’interesse dei più grandi atleti del mondo

Un giovane ciclista americano, Greg LeMond, adottò il nuovo modello in gara. La tecnologia era all’avanguardia quanto lo stile e, negli anni ’80, indossare gli Eyeshades era un gesto più eloquente di mille parole. Ci volle del tempo prima che il ciclismo vecchio stampo accogliesse l’idea degli occhiali come strumento indispensabile dello sport.

Quando LeMond conquistò il secondo gradino del podio al Tour de France del 1985 (e il primo nella classifica combinata) grazie alla nitidezza visiva, alla protezione e al comfort degli Eyeshades, si innescò l’ascesa folgorante di Oakley. E gli Eyeshades conquistarono la fiducia di campioni come Andy Hampsten, Glen Plake, Gary Elkerton e Scott Tinley. La metamorfosi di un accessorio generico in un must dell’equipaggiamento sportivo si era ormai compiuta.

Salti evolutivi

Altre invenzioni seguirono da lì a poco. Oakley continuava a innalzare gli standard e a imporre nuovi parametri di riferimento prestazionali insieme ai migliori corridori del mondo, che sceglievano sistematicamente i suoi prodotti per competere ai massimi livelli. LeMond si affidò agli Eyeshades poi ai nuovi modelli, dapprima ai Blades® e infine agli M Frame®, per conquistare il titolo di campione del Tour de France nel 1986, 1989 e nel 1990. Inventato nello stesso periodo dei Blades, il rivestimento Iridium® consentiva alle lenti di modulare la trasmissione della luce e di attenuare i riverberi. Dalla metà degli anni ’90, le lenti con rivestimento Iridium apparivano in quasi tutte le foto di gruppo dei ciclisti del Tour.

Con Oakley, la scienza dell’ottica avanzava a passi da gigante. “I nostri primi prodotti incorporavano lenti di geometria specifica per offrire prestazioni ottiche straordinarie”, ricorda il fondatore dell’azienda. “Le nostre richieste di brevetto sono state accolte fin dagli inizi.” Oakley ha usato la tecnologia correttiva per compensare le possibili distorsioni delle lenti molto curve e ha perfezionato la forma a mascherina. Era il primo passo verso la realizzazione della tecnologia High Definition Optics® (HDO®), comprendente tutta una serie di innovazioni Oakley che mantengono inalterata fino ai bordi la nitidezza e fedeltà visiva delle lenti con curvatura accentuata, ideate per ampliare la visione periferica e assicurare una migliore protezione laterale contro sole, vento e urti.

Con il passare degli anni, Oakley si è guadagnata il rispetto di un crescente numero di atleti: tutti indossavano gli occhiali sportivi dell’azienda, non perché erano pagati per farlo, ma perché la qualità paga, sempre. Oggi, atleti delle più diverse discipline si affidano ai vari modelli di occhiali Oakley, tra cui RadarLock™, Radar®, Flak Jacket® XLJ e Racing Jacket®, per dare sempre il meglio di sé.

I brevetti si accumulano man mano che Oakley arricchisce con nuove invenzioni il suo patrimonio di innovazioni. Gli atleti ora possono contare su novità rivoluzionarie come la tecnologia per l’intercambiabilità delle lenti Switchlock™: questo ingegnoso sistema accelera e semplifica all’estremo la sostituzione delle lenti, per consentire di adattare la visione all’ambiente e all’attività praticata, con lenti in colorazioni specifiche che ridefiniscono la sfera del possibile in campo ottico. Materiali leggeri e robusti come Oakley O Matter® ottimizzano la resistenza agli urti delle montature, mentre l’esclusivo profilo Three-Point Fit assicura il perfetto allineamento ottico delle lenti e un comfort di lunga durata.

Arricchendo il suo patrimonio di innovazioni, Oakley si è trasformata da prima azienda al mondo nel campo degli occhiali a marchio di fama universale. La volontà di innovare senza sosta ha consolidato la sua reputazione di autenticità in tutti gli sport. Il nome Oakley è diventato così sinonimo di innovazione e di perfetto equilibrio tra scienza e arte che plasma le prestazioni con inconfondibile stile.

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